Metti un weekend con Federico III ed Eleonora d’Angiò ad Erice. Tra comparse e schermidori adesso è davvero Medioevo!

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Sì un weekend, non un paio d’ore come fanno tutti.

Primo tentativo sabato scorso di sera: viaggetto in funivia, cena in un ristorante ericino troppo buono, si fanno le 22, sentiamo in lontananza i tamburi e cerchiamo di dirigerci verso il tam tam.

Niente, sono passati e hanno finito.

Incrociamo una ragazza in tunica mentre a noi stanno cadendo le mani per il freddo e niente, il corteo con i mangiatori di fuoco passerà tra non meno di mezz’ora ma intanto possiamo provare al castello che ancora qualcosa la fanno, ci sono gli stands e uno spettacolo teatrale. Andiamo!

…e dopo una giornata a menarla mica aspettano noi, quelli stanno sbaraccando tutto. Mentre gli altri si tolgono i costumi noi riusciamo a raccattare un bicchiere di Inzolia, con libera offerta, versato da una brocca di maiolica, che fa tanto scena, e da un oste medievale, che fa ancora più scena.

Ehi un momento! ritorniamo in piazza! La ragazza ha detto che ci sono i mangiatori di fuoco. Si ritorna in piazza allora, vabbè secondo te non troviamo lo spettacolo già finito e la fiumana di gente che ha visto tutto e commenta?

Di questo “incontro” c’è rimasta solo la visione di drappi broccati svolazzanti per le strade principali 😦 ‘Amore, facciamo un giro tra stradine piccine picciò mentre tu guardi i cortili e io mi ammiro i batacchi’, e dopo un quarto d’ora, sconfitti dal freddo (in realtà Giovanni): “Tesoro, torniamo a casina”.

Fine Primo Round.

A proposito, è la FedEricina, una manifestazione medievale per ricordare la venuta ad Erice di Federico III e di sua moglie Eleonora d’Angiò durante i Vespri Siciliani. E’ il primo anno che la fanno e ha richiamato diversi gruppi di suonatori, figuranti e schermidori da tutta la Sicilia.

Sor Federico...

Sor Federico…

...e la Sora Eleonora

…e la Sora Eleonora

Secondo Round.

Due giorni dopo , Festa della Repubblica. Giovanni inaspettatamente libero, tempo che minaccia pioggia ‘Tesoro dove vuoi andare?‘… ma per una volta che fanno una cosa figa vuoi che non si ritorni? Tanto piove e alle saline non si apprezza bene con i nuvoloni, torniamo a Erice!

Evviva!!!! Il corteo c’è, c’è, c’è ancora! Ci arriviamo per il rotto della cuffia come al solito nostro, ma ci arriviamo.

E’ il raduno dei “cortei Storici di Sicilia” e li becchiamo durante la sfilata verso Porta di Trapani, sulla strada principale, direzione il Real Duomo. E’ una sfilata che dà soddisfazione perché è davvero lunga, ma non troppo e puoi godertela abbastanza senza annoiarti. Inoltre la strada, Corso Vittorio Emanuele, non è che sia grandissima, quindi potevamo ammirare l’imponente lavoro di sartoria e volendo avere pure la sfacciataggine di toccarlo, tanto eravamo vicini. Tra perle, ricami e cotte metalliche sembra di essere nella versione (molto) educanda del Trono di Spade.

Federico ed Eleonora nella mia versione (più carini)

Federico ed Eleonora nella mia versione (più carini)

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Sembrano le Tre Marie del panettone! :D

Sembrano le Tre Marie del panettone! 😀

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Cosa si ricorda? La venuta di Federico III e di Eleonora d’Angiò a Erice durante i Vespri Siciliani, nel XIII secolo. Ma come, Erice è così antica? Beh se pensate che qui si parla dei primi insediamenti nell’VIII secolo a.C. praticamente Federico è venuto ieri. Senza voler annoiare nessuno con una lezione di Storia (magari un’altra volta), i Vespri furono una rivolta dei siciliani che non volevano essere dominati dai francesi e chiesero aiuto agli Aragona. I siciliani chiesero a Federico III di diventare il loro re e fu ufficialmente eletto dal Parlamento siciliano, un Parlamento all’avanguardia, in anticipo anche su quello inglese, visto che vi faceva parte anche una rappresentanza cittadina che poteva partecipare all’elaborazione delle leggi (almeno sulla carta). Insomma Federico accettò e non si spostò più dalla Sicilia, ma se la girò in lungo e in largo e arrivò anche ad Erice, per poter continuare la guerra contro i francesi e contro Napoli.

Se aguzzate la vista vedrete la bandiera della Sicilia, nata proprio in occasione dei Vespri!

Se aguzzate la vista vedrete la bandiera della Sicilia, nata proprio in occasione dei Vespri!

La torre accanto al Duomo infatti era una torre di avvistamento, poi riciclata in campanile. Anche il Duomo fu fatto costruire da Federico, come ringraziamento per l’ospitalità, peccato che per farlo fece usare pezzi dell’antico Tempio di Venere e infatti dicono che si possono vedere delle croci egizie molto più antiche (“dicono” perché io ci sono entrata solo una volta e non me la ricordo molto bene, quindi con la scusa del blog mi segno una seconda visita e poi vi dirò 😉 ). Il Duomo in realtà serviva anche a mettere tante pietre sopra il culto di Venere non ancora scomparso del tutto.

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C'è pure il monaco, tiè :D

C’è pure il monaco, tiè 😀

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Dentro non è più come l’originale, e un giorno faccio una scappata e ve la mostro, è in stile neo-gotico ed è tutta bianca, sembra fatta di panna montata, poi capirete il perché!

Dicevo, Federico qui ci arrivò con la moglie, ‘a Signura Eleonora, di cui si sa poco e niente visto che, anche se regina, sempre donna era e quindi chisseneimporta. Mah. Però si sa che la fecero sposare a dieci anni con un coetaneo e annullarono il matrimonio per la giovane età degli sposi (eh!). In compenso non fu considerata troppo giovane a 12 anni per sposare Federico e mettere in cantiere due anni dopo il primo dei nove real pupi. Non so quanto potrebbe interessarvi questo ma il gossip è sempre meno fuffoso delle date dei Vespri direi.

In realtà della FedEricina ho poco da dirvi perché nonostante la scelta di una data a prova di solleone e di nubifragio, quel giorno ci siamo beccati pioggia assuppaviddani (letteralmente ‘inzuppa contadini’, pioggerella sottile sottile che non distoglieva i contadini dal lavoro, per cui alla lunga si bagnavano) e un vento che giusto a Cime Tempestose, quindi niente spettacoli di fuoco e tantomeno sbandieratori! In compenso ci siamo visti una bella danza e sopratutto un duello di scherma medievale, con spade da 8 kg l’una. Se non fosse stato per le antenne sui tetti, con tutti i figuranti intorno, sarebbe sembrato davvero il XIII secolo e noi ce lo siamo goduto dalle scale del Duomo, mentre la gente fuggiva per gli schiaffi del vento.

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Non ho resistito :)

Non ho resistito 🙂

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Peccato per i loro sforzi ma bello per noi perché se ci fosse stato bel tempo qui sarebbe stato strapieno e a me sinceramente non piace. Erice è bella girarsela quando c’è poca gente e cammini per le strade silenziose e puoi guardare dentro una chiesa sconsacrata dalle fessure del portone. Ve la sconsiglio decisamente in estate, dovreste sgomitare, letteralmente, e non vedreste nulla.
Ad un certo punto pure noi siamo fuggiti e ci siamo messi a passeggiare per le stradine terziarie e i cortili. Senza la mini (per fortuna) confusione durante la sfilata, paradossalmente si apprezzava di più l’atmosfera medievale, ma il tocco di colore delle ragazze in costume non stava male 🙂

Fioriiiiiiiiiiiii :)

Fioriiiiiiiiiiiii 🙂

Tempo brutto, ragazzo carino ;)

Tempo brutto, ragazzo carino 😉

Mentre infilavamo la testa nei cortili abbiamo perfino chiesto ad un vecchietto di farci ammirare il suo, uno dei più belli di Erice a detta sua, ma questo ve lo dico un’altra volta!

Se vuoi darmi dei suggerimenti o chiedermi qualcosa sull’articolo, puoi scrivermi a : fioredinespula@gmail.com
Se vuoi dormire al Belveliero e poi andarti a fare un giro ad Erice puoi scrivere a : bebilveliero@gmail.com (aggiungi la parola d’ordine FIORE nella email! 😉 )

Solo per oggi si apre la Colombaia! Venghino signori! Venghino!

Castello della Colombaia a Trapani

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Per farvi capire l’evento della cosa vi dirò che i nostri genitori non l’hanno mai vista, il che è un bene dato che è stata anche una prigione. Insieme a noi domenica scorsa c’era mezza Trapani perché da quando è stata abbandonata, decine di anni fa, l’unico modo per visitarla era munirsi di barchetta o scegliere l’opzione Jack Colton e farsi un giretto a nuoto, con grande sprezzo del pericolo, per poi finire tra ratti e soffitti pericolanti (e c’è chi lo ha fatto).

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Per una volta devo dire che l’organizzazione è stata impeccabile, biglietto di ingresso solo tre euro più un libero contributo per i traghettatori (ci vogliono due minuti per arrivare e loro stavano lì da otto ore, non è che ti facessero un sorriso a 32 denti,forse dovevamo staccargli un assegno). Ovviamente non saliamo sul motoscafo ma su una barchetta di legno, buona per una dozzina di persone, fichissima, chiusa parentesi. Vedere il porto di Trapani da quella prospettiva inusuale emoziona perché fin da piccoli vedevamo la Colombaia dal porto come un luogo oscuro e quasi mitico, pur avendola sempre lí davanti. Con i luoghi inaccessibili è sempre così, la fantasia comincia a ricamarci sopra e la curiosità non ti fa perdere l’occasione, nonostante i millemila concittadini intorno, quindi oggi si va tutti al Castello sul mare!

Per la serie 'Saluti e baci da Trapani?

Per la serie ‘Saluti e baci da Trapani?

Le guide erano ragazzi delle scuole medie, tutti entusiasti e con la voglia di spiegare ed erano anche preparati! quindi è giusto dire che sono stati bravi. Alcuni erano così piccoli e teneri che veniva voglia di chiedergli se avessero pranzato o avessero sete (essere zia di una bimba di sette anni mi sta facendo invecchiare male, una volta ero il terrore dei fanciulli). Sto divagando ancora, lo so. Alcune zone continuano a non essere accessibili perché pericolanti.

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Appena scesi ci ritroviamo tra i piedi questo castello davvero imponente e gabbiani ovunque (topi, per fortuna, no). Ha una struttura massiccia ed estremamente essenziale, niente decorazioni per capirci,se non due, tre fregi contati per lavare la faccia a qualche poltronato e dire ‘Questo è mio’. Un monolite che è stato fortezza, ricovero di colombe, faro, illustre prigione per regine, di nuovo fortezza e infine una prigione per ladri di galline, funzionante fino a 50 anni fa!
Quando entri ti ritrovi in un gran cortile su cui si affacciano diverse celle, celle piccole e spoglie dove venivano ammassati decine di detenuti, doppia grata alla finestra MA con vista mare. Già mi immagino il bullismo che aleggiava da queste parti, i tempi cambiano ma gli uomini sono sempre gli stessi e non è difficile pensare alle ‘sciarre‘, i litigi, per accaparrarsi il posto vicino la finestra e neanche il poveretto a cui facevano prendere una boccata vicino alla latrina (modello turco, of course). E poiché al peggio non c’è mai fine, ecco a voi le celle per stare in (tantissima) compagnia e stavolta SENZA finestra, per evitare di distrarsi. Rumori, umori e afrori unlimited. Per i misantropi che non amavano mangiare in compagnia (di altre 70 persone), confortevoli celle di isolamento, 1×1 metro (giuro!), senza il tetto ma con taaaaanta aria fresca, pioggia inclusa. Vai a capire se dessero di matto quando erano insieme ad altri 70 detenuti e venissero messi in queste celle di isolamento per punizione o se perdessero tutti i venerdì dopo. Insomma tra mare, scogli, celle e detenzioni da paura, meglio non pensarci. Questo posto mi ricorda sempre di più il Castello d’If dov’era rinchiuso Edmond Dantés, fuori e dentro. L’aspetto esterno è praticamente identico e qui dentro i muri sembrano fatti di tufo, ce lo vedo proprio l’abate Faria scavare un tunnel col cucchiaio. Mi lascia perplessa la cappelletta, di cui ancora si vedono i santi affreschi, sarà che io sono della sponda pragmatica ma quanto conforto ti poteva dare in un inferno simile? O forse proprio perché non avevano più nulla da perdere tanto valeva….

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Ovviamente ai piani alti non era così e l’ufficio del capitano aveva una vista mare mozzafiato, anche se una volta serviva per avvistare navi e prepararsi alla pugna, mica per farci l’aperitivo.

Oggi non sono più quei tempi, per fortuna nessuno ha (ancora) avuto l’infelice idea di servire l’aperitivo qui e possiamo ingenuamente limitarci a sgranare gli occhi di fronte allo scintillio del mare e ‘ooooooohhhhhhhhhhhhhhhhh…..‘. Eeeeehhhh beata ignoranza,se lo sapessero i soldati di Amilcare tornerebbero per buttarci a mare probabilmente.

Gli alloggi del Capitano, con il lusso delle piastrelle. Meglio di niente.

Gli alloggi del Capitano, con il lusso delle piastrelle. Meglio di niente.


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Anche dall’altra parte, verso la costa, c’è un bellissimo terrazzo da cui possiamo vedere il porto di Trapani. Per anni i trapanesi si sono affacciati per vedere la Colombaia e ora è così strano riconoscere le diverse parti della città vecchia da qui, siamo entrati in una cartolina! Se non lo avete capito ancora questo castello si contende il titolo di simbolo della città con la torre di Ligny. L’antica torre faro è visitabile e doveva essere l’unica parte ‘carina’ di tutto il complesso, con i tetti dipinti con tante stelle, non a caso è stata creata dagli arabi, che amavano le cose belle.

Dentro la torre faro

Dentro la torre faro

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Più in fondo c’ è un altro faro in realtà, moderno, e io sarei voluta andare a vederlo perché ho sempre desiderato vederne uno dall’interno, ma l’accesso era sbarrato 😦 . È su una piccola lingua di terra circondata dal mare e immersa nel verde, sembra un po’ Irlanda da qui.

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…uffa ma perché ci sono tutte queste persone qui intorno? Questo posto sarebbe bello goderselo da soli nel silenzio e nella pace del vento impetuoso che ci sta frullando i capelli da due ore ma senza la poesia della solitudine. (sì, anch’io avrei potuto alzare gli occhi al cielo leggendo una frase così ma una visita in solitudine qui ci sarebbe stata tutta e sarebbe stato molto poetico anche con il vento. Fa un po’ Sturm und Drang).

Si staranno rompendo le scatole a vederci anche i gabbiani, che hanno persino fatto il nido e che si lasciano avvicinare essendo loro i padroni di questo posto e noi gli intrusi che dovrebbero muoversi e sloggiare…

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È stato un peccato tornare in città sapendo che forse non verrà più aperta per tanti anni….o forse sì?

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Ovviamente concludo l’articolo con una foto che non c’entra nulla, cioè i fiori della Lega Navale

Ovviamente concludo l’articolo con una foto che non c’entra nulla, cioè i fiori della Lega Navale

Se vuoi darmi dei suggerimenti o chiedermi qualcosa sull’articolo, puoi scrivermi a : fioredinespula@gmail.com
Al Belveliero la Colombaia si vede dal balcone perché si affaccia proprio sul porto. Se vuoi dormire qui puoi scrivere a : bebilveliero@gmail.com (scrivi la parola d’ordine FIORE nella email! 😉 )